Lunghissimo aggiornamento...e il mio piccolino
Ancora una volta in italiano...
Cominciamo con un breve riassunto della situazione: gennaio è volato via, e febbraio è già a metà...
A gennaio, dopotutto, le cose non sono andate malissimo: una nuova classe, e sono pre-int, quindi in un'ora e mezza di lezione faccio al massimo una pagina, e vogliamo parlare della settimana con i bambini russi che mi hanno obbligato a inventare giochi e stampare disegni da colorare per giorni? Ma erano tanto teneri...
E ora, febbraio, dopo una bella pausa di un weekend italiano in cui ho suonato, suonato, suonato (strana sensazione, andare alle prove dopo tutto questo tempo. Ma bellissimo, e il mio orgoglio che si fa strada, nel vedere che nella sezione sax sono sempre lanciata, anche a prima vista e su pezzi difficili. Quindi, soddisfazione!). Sono alle prese con un pizzo per il compleanno della mamma, ed è un casino, e il pizzo sarà seguito da una tovaglietta, o per me (con stoffa di cui già dispongo), o per il mio piccolino, il cui compleanno si avvicina.
E parlando del mio piccolino, altro riassunto: non ci siamo visti molto, causa impegni, impegni, impegni...Ma abbiamo passato una giornata bellissima, quasi un mese fa, alle Seven Sisters, aria fredda e sole che si riflette sul mare, riso freddo, uva e cioccolata, e tante parole...Poi, mentre aspettavamo il pulman per tornare in città, il mignolo della mano sinistra dà segni di congelamento....nel senso che è blu...Ci scherzo su, mentre indosso i guanti che mi ha prestato, e per consolarmi, mentre mi giro per guardare se sta arrivando il bus, ecco il suo mezzo abbraccio, che mi cinge le spalle.
E sul bus, inaspettatamente, prima mi dice di aver passato una bella giornata con me (cosa che avevo sperato che dicesse), poi mi dice che è bello avermi qui a Brighton.
E in serata, ecco un altro messaggio, per ringraziarmi della bella giornata, del picnic, per dirmi che è stato davvero bene con me.
Il mio cuore si alleggerisce.
Ci vediamo dieci giorni dopo, dopo il mio weekend italiano e il suo weekend ungherese, e dopo uno scambio di messaggi culminati con un mio semitriste "mi manca parlare con te :-(", e la sua risposta "anche a me:-(". Dolce.
E così, il mercoledì sera, eccolo fuori dalla porta, e la prima cosa che fa, dopo che ho chiuso la porta, è stringermi forte in un abbraccio; e le due ore successive passano parlando, ridendo, parlando. Al momento di salutarci, inaspettato, un altro abbraccio, ma quello speciale, quello in cui le nostre guance quasi si sfiorano. Mi lascia senza parole, confusa e felice (ops! Carmen Consoli spunta in my mind!).
Venerdì, sua telefonata, inaspettata: per scusarsi, aveva l'impressione di avermi parlato addosso mercoledì, e poi per dirmi che non era sicuro di chiamarmi, forse sono stanca di lui, forse, dopo avermi trattato così, in the past, forse...
Mi affretto a rassicurarlo, e gli mando un messaggio, qualche ora dopo, per confermare che no, non sono stanca di lui, e sì, può scrivere, telefonare, visitare, tutto, quando vuole. La risposta, ancora una volta, mi lascia senza parole: "Hey piccolina;-)"
La mia mente malata va a controllare quando è stata l'ultima volta che mi ha chiamato piccolina...e risalgo a novembre, quando eravamo una coppia.
Sabato ci vediamo, e finiamo col parlare, chiacchierare, fino a che, come succede sempre, non atterriamo sull'argomento che entrambi volevamo discutere: perchè pensava che fossi stanca di lui, perchè...
Un breve riassunto del nostro discorso va dalle sue parole, che aveva rotto perchè non era happy, e che una persona cresce con gli insegnamenti dei genitori, la morale, le parole della Bibbia, e tuttavia il cuore...E ancora parole sue, che i miei amici devono pensare che lui sia un idiota, e che cambiare ancora idea, insomma...
E che ad agosto, quando mi vedeva alla fermata del bus, gli sembravo così triste...E adesso come sto?
Le mie risposte vanno da: adesso sono poco felice, vero; ma quando mi vedevi alla fermata del bus no, non era affatto triste, no! E non ti curare di quello che pensano i miei amici; e lo so che conciliare testa e cuore è un casino, ma alla fine di tutto, se il tuo cuore non è felice, non sei felice tu, e adesso quali sono i tuoi sentimenti? Perchè io ora sono poco felice perchè cerco di capire cosa ti passa per la testa, e quando ti vedo preoccupato o stressato vorrei fare qualcosa ma non oso. Cosa provi ora?
E le sue parole: sono confuso.
Mi si apre uno spiraglio, vedo la possibilità di tornare insieme. Quando ci salutiamo, ci penso e ci ripenso, poi gli mando un primo sms in cui dico di seguire il suo cuore, che Dio è al suo fianco, fidati dei tuoi sentimenti!
Domenica la passo in maniera divina: a messa, alla Saint Andrew, bella funzione e tutto il resto, e giornata totalmente casalinga, per far riposare l'anca che mi fa male...Uncinetto, tv, lettura...Wow. In serata preparo una lunga email per il mio piccolino, in cui chiarisco molte cose, nel caso stia facendo come me, ci stia pensando e ripensando, e ho troppa paura che arrivi alla conclusione sbagliata o chissà cosa. Ho un filo di speranza, e forse faccio male, ma mi ci sto aggrappando disperatamente.
L'email gliela mando lunedì sera, che sarebbe ieri, e da allora sono in attesa. Causa impegni, so perfettamente che prima di giovedì non sarebbe libero per vedersi, e ora che giovedì e venerdì sono impegnata anch'io, mi domando quando ci vedremo...
Posso solo pregare, e andare avanti, con le mie lezioni, le mie passeggiate mattutine, la palestra (poca...anca maledetta), e via così. Posso solo sperare che veda che il suo cuore lo sta portando nella direzione giusta, e decida di seguirlo. Decisamente non posso fare altro.
Il mio piccolino. Che altro fare, se non sperare, ma cercare allo stesso tempo di non illudersi? Eppure...
Cominciamo con un breve riassunto della situazione: gennaio è volato via, e febbraio è già a metà...
A gennaio, dopotutto, le cose non sono andate malissimo: una nuova classe, e sono pre-int, quindi in un'ora e mezza di lezione faccio al massimo una pagina, e vogliamo parlare della settimana con i bambini russi che mi hanno obbligato a inventare giochi e stampare disegni da colorare per giorni? Ma erano tanto teneri...
E ora, febbraio, dopo una bella pausa di un weekend italiano in cui ho suonato, suonato, suonato (strana sensazione, andare alle prove dopo tutto questo tempo. Ma bellissimo, e il mio orgoglio che si fa strada, nel vedere che nella sezione sax sono sempre lanciata, anche a prima vista e su pezzi difficili. Quindi, soddisfazione!). Sono alle prese con un pizzo per il compleanno della mamma, ed è un casino, e il pizzo sarà seguito da una tovaglietta, o per me (con stoffa di cui già dispongo), o per il mio piccolino, il cui compleanno si avvicina.
E parlando del mio piccolino, altro riassunto: non ci siamo visti molto, causa impegni, impegni, impegni...Ma abbiamo passato una giornata bellissima, quasi un mese fa, alle Seven Sisters, aria fredda e sole che si riflette sul mare, riso freddo, uva e cioccolata, e tante parole...Poi, mentre aspettavamo il pulman per tornare in città, il mignolo della mano sinistra dà segni di congelamento....nel senso che è blu...Ci scherzo su, mentre indosso i guanti che mi ha prestato, e per consolarmi, mentre mi giro per guardare se sta arrivando il bus, ecco il suo mezzo abbraccio, che mi cinge le spalle.
E sul bus, inaspettatamente, prima mi dice di aver passato una bella giornata con me (cosa che avevo sperato che dicesse), poi mi dice che è bello avermi qui a Brighton.
E in serata, ecco un altro messaggio, per ringraziarmi della bella giornata, del picnic, per dirmi che è stato davvero bene con me.
Il mio cuore si alleggerisce.
Ci vediamo dieci giorni dopo, dopo il mio weekend italiano e il suo weekend ungherese, e dopo uno scambio di messaggi culminati con un mio semitriste "mi manca parlare con te :-(", e la sua risposta "anche a me:-(". Dolce.
E così, il mercoledì sera, eccolo fuori dalla porta, e la prima cosa che fa, dopo che ho chiuso la porta, è stringermi forte in un abbraccio; e le due ore successive passano parlando, ridendo, parlando. Al momento di salutarci, inaspettato, un altro abbraccio, ma quello speciale, quello in cui le nostre guance quasi si sfiorano. Mi lascia senza parole, confusa e felice (ops! Carmen Consoli spunta in my mind!).
Venerdì, sua telefonata, inaspettata: per scusarsi, aveva l'impressione di avermi parlato addosso mercoledì, e poi per dirmi che non era sicuro di chiamarmi, forse sono stanca di lui, forse, dopo avermi trattato così, in the past, forse...
Mi affretto a rassicurarlo, e gli mando un messaggio, qualche ora dopo, per confermare che no, non sono stanca di lui, e sì, può scrivere, telefonare, visitare, tutto, quando vuole. La risposta, ancora una volta, mi lascia senza parole: "Hey piccolina;-)"
La mia mente malata va a controllare quando è stata l'ultima volta che mi ha chiamato piccolina...e risalgo a novembre, quando eravamo una coppia.
Sabato ci vediamo, e finiamo col parlare, chiacchierare, fino a che, come succede sempre, non atterriamo sull'argomento che entrambi volevamo discutere: perchè pensava che fossi stanca di lui, perchè...
Un breve riassunto del nostro discorso va dalle sue parole, che aveva rotto perchè non era happy, e che una persona cresce con gli insegnamenti dei genitori, la morale, le parole della Bibbia, e tuttavia il cuore...E ancora parole sue, che i miei amici devono pensare che lui sia un idiota, e che cambiare ancora idea, insomma...
E che ad agosto, quando mi vedeva alla fermata del bus, gli sembravo così triste...E adesso come sto?
Le mie risposte vanno da: adesso sono poco felice, vero; ma quando mi vedevi alla fermata del bus no, non era affatto triste, no! E non ti curare di quello che pensano i miei amici; e lo so che conciliare testa e cuore è un casino, ma alla fine di tutto, se il tuo cuore non è felice, non sei felice tu, e adesso quali sono i tuoi sentimenti? Perchè io ora sono poco felice perchè cerco di capire cosa ti passa per la testa, e quando ti vedo preoccupato o stressato vorrei fare qualcosa ma non oso. Cosa provi ora?
E le sue parole: sono confuso.
Mi si apre uno spiraglio, vedo la possibilità di tornare insieme. Quando ci salutiamo, ci penso e ci ripenso, poi gli mando un primo sms in cui dico di seguire il suo cuore, che Dio è al suo fianco, fidati dei tuoi sentimenti!
Domenica la passo in maniera divina: a messa, alla Saint Andrew, bella funzione e tutto il resto, e giornata totalmente casalinga, per far riposare l'anca che mi fa male...Uncinetto, tv, lettura...Wow. In serata preparo una lunga email per il mio piccolino, in cui chiarisco molte cose, nel caso stia facendo come me, ci stia pensando e ripensando, e ho troppa paura che arrivi alla conclusione sbagliata o chissà cosa. Ho un filo di speranza, e forse faccio male, ma mi ci sto aggrappando disperatamente.
L'email gliela mando lunedì sera, che sarebbe ieri, e da allora sono in attesa. Causa impegni, so perfettamente che prima di giovedì non sarebbe libero per vedersi, e ora che giovedì e venerdì sono impegnata anch'io, mi domando quando ci vedremo...
Posso solo pregare, e andare avanti, con le mie lezioni, le mie passeggiate mattutine, la palestra (poca...anca maledetta), e via così. Posso solo sperare che veda che il suo cuore lo sta portando nella direzione giusta, e decida di seguirlo. Decisamente non posso fare altro.
Il mio piccolino. Che altro fare, se non sperare, ma cercare allo stesso tempo di non illudersi? Eppure...
Labels: Love, mind and heart, the usual chaos
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